Edoardo. L'intruso tra gli Agnelli by Marco Bernardini

autore:Marco Bernardini [Bernardini, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Aliberti
pubblicato: 2023-05-14T22:00:00+00:00

Linea di sangue

Si muovevano come ombre, alle prime luci dell’alba. Lui era una di quelle ombre. Si mantenne a distanza, per un momento. Lasciò che sfilasse l’intero dolente corteo, mentre il silenzio di quella livida mattinata veniva violato soltanto dal suono, cadenzato, della campana che il sacrista di don Franco faceva dondolare aggrappandosi alla vecchia fune. Persino i respiri erano muti e l’esistenza dei presenti era rivelata appena dalle nuvolette create, uscendo dalle bocche, dal gelo che condensava il fiato. Mancavano appena dieci giorni, poi sarebbe arrivato il Natale. La festa dei bimbi, specialmente. Una festa strana, per la piccolissima Virginia Asia che non aveva più il papà. Ma lei, fortunatamente, questa assenza non era in grado di coglierla. Aveva da pochissimo aperto gli occhi davanti alla vita della quale nulla conosceva. Per gli altri, per gli adulti di quel gruppo in nero, ciascun pensiero era quaresimale.

Edoardo aveva stabilito che lui sarebbe entrato per ultimo nella cappella. Eppoi che non sarebbe uscito insieme con il resto di parenti e amici. Avrebbe invece chiesto a don Franco il permesso di rimanere ancora un poco, da solo, davanti a quell’ingresso stretto e inquietante del terzo loggione dove, senza ancora la lapide a rivelarne il nome e la sua breve permanenza sulla Terra, si preparava a trovare eterna ospitalità una parte di se stesso. Era proprio così. Era ciò che, perlomeno, sentiva Edoardo. La partenza del cugino che ora anche lui era tornato a chiamare, come facevano tutti, Giovannino, non rappresentava la cronaca perversa di un semplice commiato. Uno strappo, semmai, di una violenza persino insopportabile. Schegge e frammenti della sua anima sarebbero finiti, di lì a poco, in quel loculo che formalmente non gli apparteneva. Sapeva che don Franco gli avrebbe chiesto ragione di quel suo volersi attardare, in solitudine, dopo la cerimonia. E lui gli avrebbe risposto che sentiva la forte esigenza della preghiera. Sicché il prete non gli avrebbe potuto negare quel diritto. In realtà Edoardo non aveva alcuna intenzione di rivolgersi al Padreterno né ad alcun santo protettore dei defunti. Di pregare non se la sentiva proprio. Non in maniera tradizionale, almeno. Non avrebbe cercato mediazioni divine per portare a compimento ciò che aveva in mente. Non ne avrebbe avuto bisogno. Lui voleva soltanto dialogare, con Giovannino. Parlargli e dirgli ogni cosa: ciò che provava in quel preciso momento, ciò che aveva provato in altre situazioni già consumate, ciò che si sarebbe immaginato per il futuro se lui non avesse deciso di infilare quella scorciatoia verso la santa pace. Sapeva che il cugino carnale lo avrebbe sentito e ascoltato. Su questo non aveva dubbi.

Ricordava perfettamente il comportamento del suo maestro orientale, Shamir, il giorno in cui il sant’uomo dovette accompagnare uno dei suoi tre figli oltre la porta dell’infinito. Il più giovane e bello e amato. Rammentava nei particolari gli insegnamenti che aveva ricevuto dalla voce di quell’amico senza più lacrime, ma sereno dentro.

«Quando una persona cara se ne va, occorre tenerla per mano ben dopo che i suoi

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